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Data di pubblicazione: 11/07/2012
I fatti avvenuti nei giorni scorsi presso gli Ospedali di Cuorgné e di Ivrea, cui la stampa locale e quotidiana ha dato ampio risalto, devono fare riflettere.
Innanzitutto il primo pensiero va alle famiglie colpite dal lutto cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.
L’agire umano, anche quando ispirato da dedizione e competenza include la possibilità di errore, che certo, nel caso della pratica clinica può corrispondere a ricadute pesanti quando non drammatiche a carico dei pazienti.
Non sta però a noi definire se errore ci sia stato o meno, dal momento in cui la Magistratura, attraverso i suoi periti sta valutando quanto accaduto, e noi, serenamente, ne attendiamo il riscontro.
Ma al possibile errore, vanno poi aggiunte la fatalità, le fisiologiche complicazioni comunque inevitabili (anche se nella storia della medicina moderna tendenti alla loro minimizzazione) connesse con qualsiasi atto medico o chirurgico, anche il più semplice.
L’esito delle cure, sta quindi nell’articolato complesso rapporto tra il paziente portatore dei suoi problemi di salute, ed il personale sanitario portatore a sua volta di valori, esperienza, competenza e professionalità.
Oggi e forse mai come oggi, in un momento di così grandi difficoltà economiche per il nostro Paese e la nostra Regione, questo rapporto fiduciario, questo patto tra Ospedale e paziente non può vacillare, non può essere messo in discussione sull’onda della pur comprensibile emotività propria dei momenti più critici.
Agli operatori delle nostre strutture va quindi la nostra vicinanza e considerazione per la professionalità e l’impegno profuso, per un operato spesso svolto anche in condizioni non semplici. La loro motivazione e dedizione sono le basi fondamentali per la buona riuscita della nostra azione, per il nostro impegno nei confronti del territorio.
Ai cittadini residenti nell’ASLTO4 ai sindaci che li rappresentano e comunque ai fruitori delle nostre attività, rivolgiamo invece l’appello alla fiducia rispetto alla Sanità offerta dai nostri Ospedali e Servizi Territoriali. Anche nei piccoli centri si può fare una sanità di buona qualità ed in sicurezza, certo da mettere in relazione con quanto a disposizione (personale, attrezzature, ecc) e con l’esperienza maturata dagli operatori.
In tal senso si condividono le linee del Piano Sanitario Regionale, che prevede una razionalizzazione delle attività attraverso la gerarchizzazione degli Ospedali, classificati rispetto al contenuto tecnologico ed alle specialità presenti.
La nostra ASLTO4 dispone di tre Ospedali “cardine” di media complessità (Chivasso, Cirié ed Ivrea), uno di “territorio” con presenza delle funzioni base (Cuorgné, per il quale non è prevista in alcun documento ufficiale la chiusura, come ancora oggi confermato al sindaco di quella città giustamente preoccupato dalle tante notizie allarmistiche circolate in questi ultimi giorni) e due ospedali da riconvertire (Lanzo e Castellamonte) da riservare in futuro in particolare alla sub acuzie e comunque alla patologia meno complessa.
E’ inevitabile, pertanto, pensare ad un sistema di sanità in Rete dove alcuni centri quindi erogano prestazioni più complesse ed altri prestazioni di diagnosi e cure più semplici, ma con pari dignità pur se su livelli di complessità differenti, e tra loro integrati mettendo in comune professionalità e tecnologie, in percorsi virtuosi a disposizione dei cittadini.
In questo contesto, impegno di questa Direzione Generale è quello di garantire adeguate condizioni lavorative ai nostri professionisti e quelli di sicurezza e qualità delle cure per i nostri pazienti. La sfida oggi è quella per una “Sanità Sostenibile” che riesca a conciliare la soddisfazione dei bisogni di salute dei pazienti con le risorse attualmente disponibili.
Ed a questo non semplice compito ci stiamo dedicando proprio in nome di quel “Patto di Fiducia per la Salute”, al quale certo non possiamo derogare e rispetto al quale siamo pronti a cogliere gli stimoli costruttivi che ci vorranno pervenire dalle “forze buone” presenti sul territorio: i sindaci, le organizzazioni di tutela dei diritti dei malati, le organizzazioni sindacali, e più diffusamente tutti i nostri dipendenti-collaboratori.
Confidando in un sempre costruttivo spirito di collaborazione, ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.
Il Direttore Generale
Dottor Flavio Boraso
(in originale firmato)
Chivasso 11 luglio 2012
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