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Data di pubblicazione: 22/07/2014
L’asportazione totale della tiroide può provocare nei pazienti l’insorgere di astenia cronica, anche se d’intensità bassa o moderata. L’astenia è una condizione definita come senso di fatica che comporta ridotta capacità di lavoro fisico e mentale, che non migliora con il riposo. E’ opportuno, quindi, limitare l’asportazione completa della tiroide ai casi di motivata necessità e preferire, quando possibile, l’asportazione parziale.
E’ l’indicazione che arriva da un gruppo di chirurghi e di medici dell’Ospedale di Ivrea dell’ASL TO4 – Lodovico Rosato, Luca Panier Suffat, Guido Mondini, Adriana Ginardi, Maurizio Maggio, Maria Cristina Bosco – in collaborazione con ricercatori dell’Università di Siena e di Torino – Furio Pacini, Carlo Della Pepa –. Lo studio, durato circa dieci anni, ha dato conferma scientifica a un fenomeno molto dibattuto, ma finora spesso ritenuto causato da autosuggestione.
Il lavoro “Post-thyroidectomy chronic asthenia: self-deception or disease?” è stato appena pubblicato dalla rivista scientifica Endocrine.
I medici hanno studiato due gruppi di 100 pazienti ciascuno, operati presso la Chirurgia dell'Ospedale di Ivrea: il primo sottoposto ad asportazione parziale della tiroide e, il secondo, ad asportazione totale. Tutti i pazienti avevano caratteristiche omogenee. Erano, infatti, appartenenti allo stesso territorio (il Canavese), operati dalla stessa équipe, esenti da patologie maligne, da importanti malattie associate (cardiopatie, broncopneumopatie, diabete, malattie dei reni e del fegato), da complicanze conseguenti all’intervento (lesioni dei nervi laringei e diminuzione del calcio nel sangue) e costantemente con gli ormoni tiroidei nei limiti della norma per adeguata terapia con Tiroxina.
Tutti sono stati valutati per individuare eventuali sintomi di astenia, insorta dopo l’intervento chirurgico, persistente da almeno sei mesi, con ridotta capacità di lavoro fisico e mentale durante l’intera giornata e che non migliorava con il riposo. I pazienti affetti da astenia sono stati sottoposti a valutazione neuropsichiatrica per escludere un’origine legata ad ansia, depressione o sindrome da privazione d’organo. Sono, inoltre, stati sottoposti a rivalutazione dei parametri del sangue, compresi i valori degli ormoni della tiroide, e a verifica della regolarità della terapia assunta.
Gli autori hanno dimostrato che l’astenia post-operatoria è praticamente assente nei soggetti sottoposti a tiroidectomia parziale, mentre si manifesta nel 25% dei soggetti a cui la ghiandola tiroide è stata completamente asportata. E’ ipotizzabile che l’asportazione totale della tiroide determini la carenza di una qualche sostanza, prodotta o contenuta nella ghiandola e attualmente non nota, che in un quarto dei soggetti operati può causare una sindrome da astenia cronica di lieve o di moderata entità o può far emergere a livello clinico una condizione di astenia latente.
“Questo importante lavoro, portato dai nostri medici all’attenzione della comunità scientifica internazionale, – commenta il Direttore Generale dell’ASL TO4 dottor Flavio Boraso – è la dimostrazione che gli ospedali italiani hanno raggiunto un livello di qualità non solo clinica, ma anche scientifica e di ricerca”. “Si conferma, ancora una volta, – conclude il dottor Boraso – quanto sia importante che l’Azienda Sanitaria contribuisca a iniziative di studio per puntare concretamente all’eccellenza nella qualità dei servizi resi ai cittadini. Nello specifico, l’impegno dei nostri operatori nella cura della patologia chirurgica tiroidea è per noi motivo di particolare soddisfazione”.
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