Salta ai contenuti
Data di pubblicazione: 30/12/2016
Il Bed Management integrato ospedale-territorio, l’Infermiere di Comunità, il Punto di Ascolto per caregiver di persone affette da demenza, il Centro diurno per Adulti con Disturbi dello Spettro Autistico. “Sono un insieme di progetti – commenta il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – su cui abbiamo lavorato con energia e passione e che abbiamo deliberato in questi giorni. Progetti uniti da un unico filo conduttore, quello di realizzare una presa in carico completa e individualizzata e percorsi di cura e assistenziali appropriati per i nostri cittadini con problemi di salute. Rivolgendo anche la nostra attenzione ai cosiddetti caregiver, cioè ai familiari o comunque a coloro che si prendono cura della persona con problemi di salute, in particolare quando il problema di salute di un proprio congiunto incida pesantemente sulla rete familiare”.
Bed Management integrato ospedale-territorio
“L’obiettivo del management in sanità – spiega il dottor Ardissone – è quello di assicurare il coordinamento e l’integrazione tra la logistica, le aree produttive ospedaliere e i percorsi diagnostico-terapeutici, garantendo efficaci processi clinico-assistenziali senza spreco di risorse”.
Ed è proprio questo l’obiettivo alla base del progetto di Bed Management integrato ospedale-territorio: ottimizzare i “flussi dei pazienti” per ottenere una migliore appropriatezza del “setting” assistenziale di ciascuna persona assistita, una razionalizzazione delle risorse derivante dal miglior utilizzo di strutture, personale medico e infermieristico, una riduzione della degenza media accompagnata da un aumento della produttività che comporta una maggiore capacità di risposta alla domanda di prestazioni sanitarie emergente e, in conclusione, un miglioramento dell’esperienza della persona.
Si tratta, quindi, di ridisegnare i percorsi fisici dei pazienti in base al concetto di intensità di cura, superando la tradizionale assegnazione di risorse e spazi basata sul criterio della specialità clinica e, quindi, del reparto. E garantendo una presa in carico completa dal momento della prima visita, al ricovero, alla dimissione al domicilio oppure protetta. Un valido modello di Bed Management, infatti, deve necessariamente considerare l’integrazione ospedale-territorio.
Tutto questo è raggiungibile attraverso la creazione della figura del Bed Manager, che garantisce la corretta presa in carico della persona assistita a partire dal ricovero fino al rientro a domicilio o in struttura, la maggior sicurezza e comfort della persona stessa durante il ricovero con garanzia di un percorso protetto fino alla dimissione e la fluidità della dimissione ospedaliera. Il ruolo del Bed Manager non è assegnato a un singolo operatore, ma a un gruppo di lavoro operativo e gestionale che agisce in collaborazione con il personale medico e infermieristico e che è basato su competenze specifiche e su capacità di visione sistemica. L’inserimento in questo gruppo non prevede progressioni di carriera o di stipendio, ma trae il suo scopo nel miglioramento del servizio a favore dei cittadini e degli operatori.
Infermiere di Comunità
“Crediamo con forza che l’Infermiere di Comunità possa svolgere un ruolo strategico nella rete dei servizi sanitari – riferisce il dottor Ardissone – perché è, in particolare, la nuova figura pensata per rispondere alle sfide che deve affrontare una moderna sanità pubblica per proteggere e promuovere la salute. Per questo vogliamo realizzare, in ciascun Distretto aziendale e nell’ambito della rete di cure primarie, un progetto sperimentale di Infermiere di Comunità”.
Il “nuovo” Infermiere è colui che aiuta gli individui ad adattarsi alla malattia e alla disabilità cronica o nei momenti di stress, trascorrendo buona parte del suo tempo a lavorare al domicilio delle persone assistite, senza sovrapporsi o sostituirsi, ma integrandosi con i professionisti che già rivestono importanti funzioni territoriali quali i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli operatori delle cure domiciliari dei distretti.
L’obiettivo è quello di mantenere e migliorare nel tempo l’equilibrio o lo stato di salute della comunità, aiutandola a evitare le minacce alla salute o ad adattarvisi. Sotto il profilo organizzativo il modello prevede che l’Infermiere di Comunità sia responsabile di una comunità, sviluppando il collegamento tra servizio sanitario pubblico, enti locali, parrocchie, associazionismo, famiglie...................
.................Il testo completo del comunicato è pubblicato in allegato
Allegati
Testo completo del comunicato
Pubblicata il 15/03/2024
Oggi presso il Servizio Vaccinazioni Pediatriche di Ciriè, in via Mazzini 13, si è svolta la consegna in dono...
Pubblicata il 13/03/2024
Oggi pomeriggio, mercoledì 13 marzo, presso il Consultorio Familiare di Cuorgnè si è svolta la consegna in...
Pubblicata il 06/03/2024
Anche quest’anno l’ASL TO4, grazie all’impegno della struttura di Nefrologia e Dialisi diretta dal dottor...
Torna al menù principale