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Asl Informa
La partecipazione dell’ASL TO4 allo studio “Pacifico” sul trattamento del dolore oncologico
Data di pubblicazione: 18/07/2012
Il dolore, acuto o cronico, benigno o maligno, può determinare una qualità di vita pessima, a volte più della malattia che lo causa. Il trattamento del dolore è un diritto, un segno di civiltà e di rispetto della dignità della persona, tanto che è stata approvata una legge – la legge 38/2010 – che tutela e garantisce l’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative. Nello scorso mese di maggio gli infermieri e i medici della struttura Medicina A dell'Ospedale di Ciriè hanno concluso lo studio "Pacifico" (Pacchetto di informazione, formazione e organizzazione per una corretta gestione del dolore oncologico). Un'esperienza della durata di un anno che aveva come obiettivo il miglioramento della qualità della cura del dolore oncologico, o comunque del dolore cronico, nelle persone ricoverate e che ha coinvolto strutture di medicina, di oncologia e di pneumologia in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia. In Piemonte hanno preso parte allo studio l’ASL TO4, in particolare la Medicina di Ciriè, diretta dal dottor Roberto Quadri, dove lo studio è stato coordinato dalla dottoressa Erika Larovere e dall'infermiera Maria Saracino, e la Medicina dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera di Cuneo. Il progetto è stato realizzato con una serie di iniziative formative (lezioni frontali, discussioni di casi clinici, incontri con esperti di terapia antalgica), con la raccolta di dati sull'utilizzo dei farmaci antidolorifici in reparto, con la distribuzione alle persone ricoverate di materiale informativo sui diversi aspetti del dolore. Inoltre, all'inizio e alla fine dello studio, a tutte le persone ricoverate è stato somministrato un questionario per rilevare eventuali criticità nel trattamento del dolore durante la degenza. “Oggi abbiamo a disposizione una varietà sempre più ampia di farmaci antidolorifici, di tecniche e di presidi per il trattamento del dolore – spiega il Direttore Generale Flavio Boraso – ma non è possibile prescindere, nella cura delle persone che provano dolore, dalla collaborazione di tutti gli operatori, che devono saper integrare la loro preparazione professionale, la loro esperienza e la loro sensibilità. La partecipazione di chi lavora sul campo a studi di natura interaziendale e interregionale permette di ottenere dati di cui possono usufruire tutti gli operatori sanitari per fornire un’assistenza di qualità sempre più elevata alle persone ricoverate per patologie dolorose”.