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Data di pubblicazione: 08/03/2013
Il PASS (Progetto Andrologico di Screening per Studenti) – realizzato dalle strutture di Urologia dell’ASL TO4 – nasce con l’intento di fornire ai giovani di oggi, papà di domani, le corrette informazioni e le opportunità di diagnosi e di trattamento delle eventuali problematiche uro-andrologiche, cioè delle problematiche che interessano la salute riproduttiva e sessuale dell’uomo, al fine di entrare con serenità nell’età adulta.
Il progetto – che ha ottenuto il patrocinio scientifico dell’Associazione Urologi Italiani (AURO.IT), importante Società scientifica nazionale in ambito urologico – riprende molte delle modalità organizzative, informative e operative di un’analoga iniziativa realizzata, a partire dal 2010, dalla struttura di Urologia di Novi Ligure e Tortona (ASL di Alessandria) diretta dal dottor Franco Montefiore. L’avvio dell’iniziativa presso l’ASL di Alessandria fu condivisa con il dottor Flavio Boraso, Direttore Generale dell’ASL TO4 dallo scorso maggio e allora Direttore Sanitario degli Ospedali di Novi Ligure e Tortona e Coordinatore della rete dei presidi ospedalieri dell’Azienda. “Ho voluto estendere il PASS all’ASL TO4 perché è importante – dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista scientifico, etico ed economico – offrire ai nostri giovani l’opportunità di riconoscere eventuali problemi uro-andrologici e di risolverli prima che possano comportare danni per la loro vita sessuale e riproduttiva futura – sottolinea il dottor Boraso”.
Dal punto di vista sociale, infatti, la gravità, in termini di salute fisica e mentale per il singolo individuo e di impatto epidemiologico per la collettività, delle patologie andrologiche imputabili a un mancato intervento preventivo è tale da rendere non procrastinabile un impegno delle istituzioni e della comunità scientifica. Ma sono rilevanti anche le motivazioni di carattere scientifico, etico ed economico sottese alla necessità di fare prevenzione in campo andrologico. Dal punto di vista scientifico, solo realizzando studi prospettici longitudinali su popolazioni ampie e controllate sarà possibile individuare le strade attraverso le quali la prevenzione andrologica sia effettivamente praticabile. Dal punto di vista etico, non si può continuare a prescrivere esami e terapie farmacologiche per cercare di rimediare a danni in parte prevedibili e prevenibili con l’informazione e con screening efficaci. Dal punto di vista economico, infine, il risparmio in termini economici sarebbe evidente se si considera anche solo il costo dei farmaci o delle tecniche di procreazione medicalmente assistita o delle giornate di lavoro perse per accertamenti.
“Nell’adolescenza le patologie andrologiche – spiega il dottor Scipio Annoscia, Direttore dell’Urologia di Ciriè, Responsabile delle Urologie di Chivasso e Ivrea e Coordinatore del progetto – hanno un’incidenza del 30-40 % e in molti casi, pur non essendo gravi, possono determinare, se non riconosciute e trattate per tempo, futuri problemi di infertilità. In casi più rari possiamo trovarci dinanzi a tumori o ad altre condizioni che possono comportare la perdita di un testicolo”.
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’infertilità colpisce il 15-20% delle coppie in età fertile nei paesi industrializzati. Una causa maschile è riscontrabile nel 30% dei casi, mentre nel 20% dei casi è presente sia un fattore maschile sia un fattore femminile. Secondo stime approssimative la nuzialità media in Italia è di circa 300 mila matrimoni/annui, per cui 30-45 mila coppie avranno problemi riproduttivi e ci saranno circa 15-20 mila maschi all’anno con problemi di fertilità. In effetti nel nostro Paese sono circa 30 mila le coppie che si sottopongono ogni anno a un programma di fecondazione in vitro.
“A fronte dell’importanza dell’incidenza del fattore maschile nell’ambito della patologia riproduttiva – aggiunge il dottor Annoscia – il venire meno dello screening rappresentato dall’obbligatorietà della visita di leva contrasta pesantemente con la necessità confermata da alcuni studi di un intervento nelle fasi precoci dello sviluppo maschile. Si rende, quindi, necessaria una concreta azione di sensibilizzazione dei giovani e delle famiglie anche tramite il coinvolgimento delle strutture scolastiche”.
Il PASS si rivolge agli studenti del 4° e 5° anno delle scuole superiori. L’iniziativa è partita nei Distretti di Chivasso (numero di studenti totale 937, di cui 407 maschi) e di Cuorgnè (numero di studenti totale 639, di cui 312 maschi), ma sarà poi estesa a tutti gli altri Distretti dell’Azienda.
La prima fase è caratterizzata da una serie di incontri scientifico-divulgativi realizzati nelle scuole e destinati tanto agli studenti maschi quanto alle femmine...................
................Il testo completo del comunicato è pubblicato in allegato
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