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Data di pubblicazione: 05/05/2014
L’ASL TO4, grazie all’impegno delle strutture di Nefrologia e Dialisi dirette dalle dottoresse Franca Giacchino e Silvana Savoldi, ha aderito alla Giornata Mondiale del Rene organizzando diverse iniziative che si sono svolte nello scorso mese di marzo.
L’obiettivo principale della Giornata era quello di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti delle malattie renali, che sono subdole e tanto diffuse quanto pericolose. Colpiscono i reni in modo silenzioso e spesso progressivo, potendo giungere sino a provocare l’insufficienza renale cronica “terminale”, di fronte alla quale non resta che far ricorso alla dialisi o al trapianto. Ma le malattie renali, pur diffuse, sono spesso prevenibili. E, anche se progressive, sono, se non completamente guaribili, almeno trattabili, rallentandone l’evoluzione.
Le persone affette da obesità, diabete mellito, ipertensione arteriosa sono tra quelle più a rischio di sviluppare malattia renale e, in concomitanza di un danno renale anche moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o mortale.
Giovedì 13 marzo sono stati organizzati l’evento “Porte aperte in Nefrologia” negli Ospedali di Chivasso, Ciriè e Ivrea e un incontro sul tema con gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Superiore Albert di Lanzo, particolarmente apprezzato sia dagli insegnanti sia dai ragazzi.
Oltre all’attività informativa sulle malattie renali e sulla loro prevenzione, è stata controllata la pressione arteriosa ai 235 cittadini che hanno partecipato a queste iniziative. Di questi, 62 sapevano di essere ipertesi ed erano in terapia (26%), ma in 33 (53% dei casi con ipertensione arteriosa nota) sono stati riscontrati valori non soddisfacenti della pressione nonostante la terapia. A 32 persone ipertese nonostante la terapia è stato controllato il peso corporeo e si è evidenziato che il 23% era in sovrappeso. Un ragazzo era iperteso e non sapeva di esserlo ed è stato inviato a ulteriori accertamenti. A 133 persone è stato effettuato un esame delle urine: in 25 casi l’esame è risultato patologico e ha richiesto conferma con un controllo presso il laboratorio; di questi, 9 si sono confermati patologici e gli interessati sono stati inviati presso gli ambulatori nefrologici per un ulteriore approfondimento.
L’aver indicato la necessità di modifica della terapia e degli stili di vita a una discreta percentuale di persone con valori pressori non corretti dalla terapia e l’aver identificato 10 persone con problemi non noti testimoniano l’utilità di queste iniziative.
Giovedì 27 marzo, presso il Polo Universitario Officine H di via Montenavale a Ivrea, si è svolto l’incontro rivolto a tutta la popolazione, agli operatori sanitari e agli studenti del terzo anno del locale Corso di Laurea in Infermieristica dal titolo “Fa che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo: dieta e malattia renale”.
L’incontro è stato dedicato a un argomento, la dieta, che rappresenta uno dei primi e tuttora dei più importanti presidi per rallentare l’evoluzione delle malattie renali o ritardare l’avvio della dialisi. Grande successo di pubblico per l’iniziativa, oltre 170 i presenti in aula, che hanno ascoltato con interesse le diverse relazioni.
Tra i relatori Liliana Garneata è stata portavoce di una straordinaria esperienza di dieta, condotta presso il Centro Universitario di Nefrologia di Bucarest, offrendo lo spunto per una visione europea del problema, mentre Giorgina Piccoli ha illustrato la grande esperienza del Polo Universitario San Luigi di Orbassano, pubblicata nelle più prestigiose riviste internazionali.
I risultati della prevenzione e della terapia precoce possono essere ulteriormente migliorati, pur essendo nella nostra Regione ai migliori livelli europei, grazie a una più ampia partecipazione della popolazione e degli operatori sanitari e, in particolare, attraverso un rapporto sempre più integrato tra nefrologi e medici di famiglia, come è stato illustrato dai relatori della seconda sessione dal titolo “Dieta e territorio”. Gli argomenti affrontati sono stati il ruolo del medico di famiglia nel danno renale cronico (Angelo Testa e Roberto Venesia), il progetto della Medicina narrativa nel malato cronico (Paola Belardi), le diete semisintetiche e vegetariane (Rosanna Bellanich) e il ruolo del ristoratore con una relazione dal titolo “Essere a dieta non vuol dire mangiare male” (Simona Tognozzi).
Al termine del convegno..............
...............Il testo completo è pubblicato in allegato
Allegati
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