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Data di pubblicazione: 24/07/2014
L’ASL TO4 ha patrocinato e aderito, in collaborazione con l’associazione La Rete delle Donne di San Maurizio Canavese, alla campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio “Posto Occupato”. Per contribuire a realizzare la massima diffusione di una cultura della non violenza e del rispetto di genere.
“Posto occupato” è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Il cartello “Posto Occupato” occupa fisicamente una sedia per riservare simbolicamente a loro, alle donne uccise, un posto. Perché la quotidianità non sommerga il loro ricordo.
I dati relativi alla violenza contro le donne che si registrano nel nostro Paese sono decisamente allarmanti. In Italia, il 75% dei delitti del 2013 che riguardano le donne è avvenuto in contesti familiari o affettivi. Tra il 2000 e il 2013 si contano circa 2.350 femminicidi, pari a una media annua di circa 168 l’anno. Ogni giorno 95 donne denunciano di aver subito minacce, 87 sono state vittime di lesioni personali, 19 di percosse, 14 di stalking, 10 di violenza sessuale. La maggior parte delle vittime sono soggette a più forme di violenza e sono ancora tantissime le donne che non denunciano e non chiedono aiuto.
Purtroppo anche il territorio dell’ASL TO4 non è indenne da tale fenomeno, che ha visto dal 2010 al 2013, secondo la rilevazione dati delle équipe aziendali multidisciplinari contro la violenza alle donne, 939 donne chiedere aiuto attraverso i Servizi Socio Sanitari. Circa il 90% di queste donne ha avuto il primo accesso in Pronto Soccorso e altrettanto alta è la percentuale del contesto familiare in cui avviene la violenza, in cui il maltrattante è il marito/ex marito, fidanzato o convivente.
“Da tempo la nostra Azienda – riferisce il Direttore Generale dell’ASL TO4 dottor Flavio Boraso – è impegnata contro la violenza sulle donne. Tanto che nello scorso autunno abbiamo voluto istituire un coordinamento delle tre équipe aziendali che, ciascuna sul proprio territorio, in stretta collaborazione con i servizi ospedalieri e territoriali e attraverso un lavoro di rete con i Servizi Sociali, la Procura e le Associazioni di Volontariato, favoriscono l’offerta di una risposta coordinata alla problematica della violenza contro le donne”. “Il nostro obiettivo – aggiunge il dottor Boraso – era quello di garantire le stesse risposte assistenziali su tutto il territorio aziendale, partendo da un dato tristemente importante: le donne che subiscono violenza ricorrono ai servizi sanitari con una frequenza da 4 a 5 volte superiore alle donne non maltrattate”. “A testimonianza del nostro impegno – conclude il dottor Boraso – per noi è stato spontaneo collaborare con entusiasmo con La Rete delle Donne aderendo alla campagna «Posto Occupato». Perché vogliamo contribuire a non dimenticare le tragedie accadute, ma anche dichiarare che l’Azienda è pronta ad accogliere e sostenere le donne vittime di violenza”.
“Abbiamo aderito alla campagna «Posto Occupato» nel settembre dell’anno scorso – spiega la Presidente de La Rete delle Donne avvocato Fabiola Grimaldi –, in un periodo in cui ogni sera la cronaca proponeva storie di donne uccise. Il rischio che abbiamo percepito è che queste storie potessero finire per essere ascoltate passivamente come in una sorta di assuefazione. Siamo, così, partite dal coinvolgimento del nostro Comune di San Maurizio Canavese, chiedendo che per un anno intero un posto occupato fosse riservato nei consigli comunali, nella parte dedicata al pubblico, e in tutti gli eventi pubblici a cui gli amministratori e il sindaco prendessero parte. Abbiamo fatto la stessa cosa con i Comuni di Caselle e di Lanzo Torinese, ma poi, per rendere più efficace e capillare la sensibilizzazione, abbiamo ritenuto opportuno e indispensabile coinvolgere l’ASL TO4 e, successivamente, anche i Consorzi dei Servizi Sociali”.
Nell’ASL TO4 l’iniziativa ha trovato un terreno molto fertile e accogliente da parte di molte operatrici e operatori. Quindi ne è coinvolto e sensibilizzato non solo chi si occupa direttamente delle donne vittime di violenza. Grazie perciò alla collaborazione di molti sono stati individuati i luoghi in cui riservare “il posto” a una donna uccisa. Sono stati scelti i luoghi in cui normalmente c’è un significativo passaggio di persone al fine di sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadini. D’ora in poi si troverà un “Posto Occupato” nelle sale d’attesa dei CUP, dei consultori e dei poliambulatori dislocati su tutto il territorio dell’ASL e presso il Polo formativo Officine H di Ivrea, sede anche del Corso di Laurea in Infermieristica.
Allegati
Cartello "Posto Occupato"
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