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Data di pubblicazione: 06/08/2014
Da alcune settimane è operativa la sperimentazione di un progetto di teleradiologia domiciliare nel Distretto di Cuorgnè, con la collaborazione del Servizio di Radiologia degli Ospedali di Ivrea e di Cuorgnè. Sperimentazione, che si concluderà nel 2015, rivolta agli ospiti delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti e alle persone in carico al Servizio di Cure Domiciliari.
E’ stata posta attenzione ai territori più disagiati e agli individui più fragili. Per questo si è iniziato dal Distretto di Cuorgnè e dalle fasce di popolazione più in difficoltà, come gli anziani soli e con problemi di salute che limitino gli spostamenti.
Le radiografie sono effettuate da tecnici di radiologia presso la struttura residenziale o presso l’abitazione della persona in cure domiciliari, utilizzando un tubo portatile a raggi X ad alta frequenza e una stazione radiologica mobile. Le immagini radiografiche acquisite sono trasmesse ai medici radiologi in ospedale, consentendo così la possibilità di effettuare diagnosi e refertazione a distanza (telediagnosi e telerefertazione).
Gli esami radiologici previsti sono quelli del torace, del bacino e dell’anca, delle articolazioni (spalla, gomito, polso, ginocchio, caviglia) e degli arti superiori e inferiori.
Titolare del progetto, finanziato dal Ministero della Salute, è l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. L’ASL TO4 ha accolto la richiesta di essere partner nel progetto, insieme all’ASL TO3, all’ASL CN1 e all’ASL CN2.
Si tratta di un progetto di ricerca finalizzato a valutare la fattibilità e l’efficacia di un servizio pubblico di teleradiologia domiciliare a favore di persone fragili, più vulnerabili a modificazioni sociali e ambientali rispetto ad altre.
“E’ importante – commenta il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Flavio Boraso – che l’Azienda, nell’interesse della comunità di riferimento, si impegni anche in progetti di ricerca come questo. In particolare, la diffusione della teleradiologia può essere una risposta alle necessità di un’organizzazione delle cure sempre più innovativa e flessibile, con un approccio al malato fragile di tipo umanistico, che coniughi la cura delle malattie alla qualità di vita della persona”.
La radiologia domiciliare si inserisce nel più ampio contesto della diagnostica domiciliare, scopo della quale è rilevare informazioni diagnostiche presso l’abitazione della persona assistita. Pur rappresentando una preziosa risorsa a beneficio della persona stessa, la diagnostica domiciliare deve essere pensata come valida alternativa al servizio ospedaliero soltanto per gli esami per i quali la tecnologia portatile sia in grado di garantire adeguati livelli qualitativi e di sicurezza. E per i casi in cui le condizioni cliniche della persona rendano meno gravoso effettuare l’esame a domicilio piuttosto che in ospedale.
L’originalità del progetto in questione consiste nel fatto che sia uno studio pilota, con il coinvolgimento di un team multidisciplinare (medici, infermieri, tecnici di radiologia, psicologi ed economisti). Questo nell’ottica di una collaborazioni multiprofessionale, sempre più richiesta in ambito sanitario per provvedere ai complessi e molteplici bisogni di una popolazione che invecchia.
L’analisi dell’impatto che la teleradiologia potrà avere in differenti aree geografiche del Piemonte (aree rurali, montane e metropolitane) e in diversi ambienti di cura (domicilio, residenze per anziani non autosufficienti) permetterà di valutare i costi/benefici del servizio, cioè quanto il servizio contribuisca a garantire la qualità di vita della persona e quanto sia sostenibile economicamente.
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