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Ospedale di Ciriè: lunedì 22 giugno eseguito un prelievo di organi e tessuti donati da un paziente ricoverato in Rianimazione
Data di pubblicazione: 25/06/2015
Lunedì 22 giugno, presso l’Ospedale di Ciriè, è stato eseguito un prelievo di organi e tessuti, donati da una persona di 75 anni assistita e poi deceduta in Rianimazione. Grazie alla generosità e alla sensibilità del paziente e dei suoi congiunti è stato possibile procedere al prelievo di reni, fegato e cornee.
Anche questa volta presso l’Ospedale di Ciriè non è mancata la prova di disponibilità, abnegazione e serietà professionale da parte degli operatori coinvolti. Tutto il sistema organizzativo sanitario ha dimostrato la sua compiutezza ed efficienza.
Accertato lo stato di morte cerebrale, si è proceduto a informare i parenti dell’irreversibilità della condizione clinica del proprio congiunto e a proporre la donazione degli organi. I familiari hanno prontamente risposto in modo affermativo alla richiesta dei medici rianimatori, i quali hanno così potuto attivare la complessa macchina organizzativa del prelievo e del trapianto d’organi.
L’iter che porta alla selezione del donatore, all’osservazione clinica che accerti secondo legge la morte cerebrale presso la rianimazione e alla predisposizione di una sala operatoria adeguata al prelievo richiede l’attivazione di un sistema organizzato a monte che non può in alcun modo essere improvvisato. Sebbene il numero di prelievi d’organo per anno sia generalmente esiguo, la massima efficienza dell’apparato sanitario-organizzativo preposto è costante e richiede un continuo aggiornamento sia culturale sia organizzativo da parte degli operatori sanitari coinvolti.
Molte sono le figure professionali reclutate nel percorso che va dall’osservazione al prelievo: medici anestesisti-rianimatori, coordinatore e infermieri di Rianimazione, medico legale, medico di Direzione Sanitaria, medico neurologo e tecnico di elettroneurofisiologia, coordinatore e infermieri strumentisti di sala operatoria, chirurghi prelevatori del team regionale, medici e tecnici di Laboratorio, cui si aggiunge l’imprescindibile supporto del Centro di coordinamento regionale.