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Data di pubblicazione: 20/07/2015
I passaggi di Pronto Soccorso dello scorso fine settimana rientrano nella media annuale, con un lieve incremento soprattutto a Ivrea:
Pronto Soccorso di Ivrea: sabato 18 luglio 120 accessi, domenica 19 luglio 117 accessi (media giornaliera calcolata su base annuale: 110 accessi)
Pronto Soccorso di Cuorgnè: sabato 18 luglio 56 accessi, domenica 19 luglio 43 accessi (media giornaliera calcolata su base annuale: 49 accessi)
Pronto Soccorso di Ciriè: sabato 18 luglio 131 accessi, domenica 19 luglio 136 accessi (media giornaliera calcolata su base annuale: 136 accessi)
Pronto Soccorso di Chivasso: sabato 18 luglio 137 accessi, domenica 19 luglio 136 accessi (media giornaliera calcolata su base annuale: 150 accessi)
Vi sono stati accessi legati a patologie caldo-correlate, ma si è trattato, spesso, di problemi lievi (ipotensione, colpi di calore). Sono stati, però, effettuati anche ricoveri per patologie caldo-correlate, che hanno interessato soprattutto persone anziane.
Le persone a maggior rischio per i danni causati dal caldo eccessivo sono diverse. Sicuramente gli anziani perché hanno condizioni di salute generalmente peggiori della popolazione generale e spesso sono affetti da più malattie. Inoltre, l’organismo delle persone anziane ha una minore capacità di gestire i cambiamenti di temperatura e di regolare il contenuto di acqua, un elemento essenziale per contrastare il surriscaldamento del corpo.
Ma sono a rischio anche le persone non autosufficienti (perché dipendono dagli altri sia per regolare l’ambiente in cui si trovano sia per assumere la corretta quantità di liquidi), le persone che assumono particolari medicinali (perché possono interferire con la regolazione della temperatura del corpo oppure aggravare la disidratazione), le persone affette da malattie come quelle cardiovascolari, del fegato, neurologiche, polmonari, renali o da disordini endocrini o disturbi psicologici, i neonati e i bambini piccoli (perché hanno maggiori difficoltà a espellere il calore in eccesso e, inoltre, perché non sono autosufficienti, o non lo sono completamente; pertanto, senza un’adeguata assistenza, sono a maggior rischio di disidratazione), le persone che fanno esercizio fisico o svolgono un lavoro intenso all’aria aperta (perchè sono a maggior rischio disidratazione).
Per contrastare gli effetti delle temperature elevate è necessario attenersi ad alcune regole comportamentali. Le principali sono quelle di rimanere in casa nelle ore più calde, bere molta acqua (soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete), aumentare il consumo di frutta fresca e di verdura, preferibilmente cruda e di stagione (questi cibi sono una fonte di vitamine e sali minerali, oltre che di acqua), fare pasti leggeri, evitare gli alcolici e limitare the, caffè e altre bevande che contengono caffeina (agiscono come diuretici e favoriscono la disidratazione), vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l’auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchina una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi.
Esistono, tuttavia, particolari condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia è necessario consultare il medico curante prima di aumentare l’ingestione di liquidi. È necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o che ne favorisce l’espulsione.
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