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Data di pubblicazione: 16/11/2012
Ogni mese l’ASL TO4 riceve una quota economica dalla Regione Piemonte, in media circa 58,5 milioni di euro. Con questa quota l’ASL fa fronte: al pagamento degli stipendi del personale dipendente, compresi gli oneri previdenziali e fiscali, per circa 20 milioni di euro; al pagamento delle farmacie territoriali, dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e degli specialisti ambulatoriali convenzionati per circa 13 milioni di euro; al pagamento verso i Consorzi Socio-Assistenziali e al pagamento di locazioni e di utenze (telefono, luce, acqua) per circa 2,5 milioni di euro; al pagamento dei fornitori di beni e servizi sanitari e non, strutture residenziali, cooperative, fornitori di assistenza integrativa e protesica, case di cura private accreditate. Solamente per pagare nei termini previsti l’insieme dei fornitori, servirebbero 30 milioni di euro, ma con la quota mensile complessiva di circa 58,5 milioni di euro a disposizione dell’ASL si possono liquidare ogni mese circa 25 milioni di euro; ne consegue che si genera, mese per mese, un ritardo nei pagamenti.
Alla luce di questa situazione l’ASL vanterebbe pertanto crediti da incassare (dalla Regione Piemonte) per circa 320 milioni di euro. Questo comporta l’impossibilità per l’ASL di pagare i fornitori in tempi più brevi.
Attualmente l’ASL paga i fornitori di beni e servizi sanitari e non a 330 giorni dalla data di emissione della fattura; le strutture residenziali e i fornitori di assistenza protesica e integrativa a 240 giorni dalla data della fattura; le case di cura private accreditate a 120 giorni dalla data della fattura. La situazione è evidentemente problematica, con indubbia ricaduta sugli imprenditori – fornitori, anche se va evidenziato che i tempi di pagamento dell’ASL TO4 risultano essere, secondo gli ultimi dati disponibili, sostanzialmente in linea con la media regionale.
La riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori potrebbe solo e unicamente avvenire qualora si liberassero risorse a seguito della riduzione in maniera sostanziale dei costi di gestione dell’apparato sanitario oppure qualora si verificassero contemporaneamente le tre seguenti condizioni: l’erogazione ordinaria mensile pari a circa 65 milioni di euro anziché gli attuali 58,5 milioni; l’erogazione dei crediti vantati relativamente agli anni antecedenti il 2012 per oltre 300 milioni di euro; la copertura finanziaria dei disavanzi – circa 100 milioni di euro – finora registrati. Alla luce della situazione del Sistema Paese ovviamente questi ultimi tipi di interventi paiono al momento francamente poco realistici. Inoltre il disegno di legge in discussione relativo al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per il 2013 prevede un’ulteriore riduzione dei trasferimenti e questo, a parità di condizioni, non è certo un elemento positivo.
L’ASL non ha una propria autonomia per accedere a finanziamenti esterni e, quindi, non è in grado di individuare soluzioni aziendali per risolvere il problema del ritardo nei pagamenti.
La Regione Piemonte sta studiando invece soluzioni alternative per dare risposta alle giuste attese dei fornitori. Una di queste soluzioni è rappresentata dalla costituzione di un apposito Fondo immobiliare regionale che permetterebbe di liberare risorse verosimilmente nel medio periodo. Si tratta di un Fondo nel quale confluiranno gli immobili delle Aziende Sanitarie Regionali che non sono più utilizzati per attività sanitarie. Come contropartita le Aziende riceveranno denaro per il pagamento dei fornitori.
“La sostenibilità economica della Sanità Pubblica – spiega il Direttore Generale dottor Flavio Boraso – è un problema di sistema e tutte le Aziende Sanitarie del sistema devono essere partecipi della situazione e operare in modo tale da raggiungere gli obiettivi assegnati di razionalizzazione e ottimizzazione della spesa continuando a garantire servizi di qualità”. “L’ASL TO4 da parte sua – aggiunge il dottor Boraso – nel corso del 2012 ha effettuato recuperi di efficienza partendo dagli interventi a minor impatto sugli utenti – come la programmazione degli interventi edilizi, il piano annuale di assunzioni nel rispetto delle disposizioni vigenti, la revisione dell’utilizzo del patrimonio immobiliare, la programmazione degli acquisti – e ha così raggiunto un sostanziale equilibrio di bilancio dopo tanti anni di disavanzi a tutt’oggi non ancora ripianati”.
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