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Data di pubblicazione: 23/03/2015
Parte ad aprile una nuova edizione del progetto “Terrarossa”, finalizzato a sviluppare e migliorare le capacità di manipolazione e di gestualità di un gruppo di persone affette da disabilità motorie complesse, seguite dal Day Service Riabilitativo del Presidio sanitario di Castellamonte. Obiettivo che si intende raggiungere con un’attività creativa, cioè con l’utilizzo dell’argilla per la costruzione di un pannello decorativo, che si realizzerà direttamente presso il Day Service Riabilitativo con incontri bisettimanali. Il progetto è stato proposto dal Direttore della struttura di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’ASL TO4, dottor Luciano Cane, e approvato dalla Direzione Generale con una delibera dello scorso 18 marzo.
Il progetto “Terrarossa 2015” è condiviso a livello operativo con l’Associazione Artisti della Ceramica di Castellamonte e con il Comune di Castellamonte. Quest’ultimo, grazie all’interessamento dell’Assessore alla Cultura Nella Falletti, finanzia la spesa per l’acquisto dei materiali e per la cottura delle formelle.
“Considerato l’esito particolarmente soddisfacente del progetto «Terrarossa 2014» – commenta il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Flavio Boraso –, sia come numero di partecipanti sia come gradimento da parte degli stessi e sia come risultato ottenuto nella facilitazione delle abilità manuali, abbiamo ritenuto, anche facendo seguito alle richieste degli utenti, di realizzare un’iniziativa analoga, sempre con il sostegno del territorio. Quest’anno, per intervenute complessità organizzative, il progetto è condiviso con l’Associazione Artisti della Ceramica anziché con il Liceo artistico Faccio di Castellamonte, che ringraziamo per il prezioso sostegno accordatoci nello scorso anno ”.
Peraltro, il manufatto realizzato dagli utenti del Day Service Riabilitativo nel 2014 è anche pregevole dal punto di vista artistico ed è stato esposto all’interno del Centro congressi “Piero Martinetti” in occasione della 54esima Mostra della Ceramica di Castellamonte, che si è svolta dal 29 agosto al 21 settembre 2014.
Riferisce il dottor Cane: “La realizzazione del progetto 2014, che è stata accompagnata da un clima relazionale molto positivo, ha rappresentato un esempio concreto di partecipazione. L’anno scorso abbiamo visto persone, che tutti i giorni fanno i conti con una disabilità complessa, riuscire a portare a termine il manufatto oltre le previsioni fatte prima di sperimentare l’attività di manipolazione dell’argilla nel momento in cui sono state inserite in un contesto ambientale favorevole accanto a opportune facilitazioni”.
Lo spirito che anima l’iniziativa, quella che sta per iniziare così come quella che si è svolta lo scorso anno, si basa sul fatto che questo tipo di attività può agire positivamente non solo in ambito motorio e funzionale, ma anche sulla sfera psico-relazionale di tutti gli attori che vi partecipano, dalle persone assistite agli operatori e agli artisti. Per le persone assistite, in particolare, si riduce il disagio che comporta la nuova condizione di vita per le conseguenze della malattia, si aumenta l’autostima nello scoprire abilità spesso non sufficientemente considerate e si sviluppa il senso di appartenenza, di confronto e di sostegno poiché ogni partecipante si ritrova inserito in un gruppo che condivide un’attività peculiare per Castellamonte, Città della Ceramica.
“Ho voluto fortemente che si realizzasse il progetto, quest’anno così come l’anno scorso – conclude il dottor Boraso – perché sono convinto che dal «fare sistema» tra diverse istituzioni e realtà territoriali nascano opportunità a vantaggio della comunità non altrimenti possibili. In questo caso, la sinergia e l’integrazione tra l’Azienda, l’Amministrazione comunale castellamontese e l’Associazione Artisti della Ceramica di Castellamonte ha permesso di realizzare un’attività creativa di gruppo che mette in comune e potenzia le diverse abilità di utenti, operatori sanitari e artisti”.
Si tratta, insomma, di un eccellente esempio di legame di un’istituzione sanitaria con il territorio che la ospita. Territorio, in questo caso, storicamente e tradizionalmente unito all’artigianato della ceramica, che ha saputo mettere le sue risorse al servizio dei cittadini con problemi di salute.
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